Il ridicolo attuale
Nell’approccio disilluso che i miei coetanei hanno alla realtà delle cose noto da tempo ormai una costante: l’ironia. Complice il mondo dell’internet, che di un certo tipo di umorismo ne ha fatto la sua bandiera, ci ritroviamo sempre più spesso ad avere a che fare con una nuova frontiera del disfattismo e dell’indignazione che da sempre segnano l’approccio del nostro paese a politica e in generale problemi nel sociale. Non che mezzi quali la satira, che può anche vantare illustri antenati nella nostra cultura, come Orazio o un più “recente” Giovenale, siano da ritenere controproducenti in una qualsiasi forma di opposizione al potere, ma quando diventano le uniche armi usate da un’intera generazione, che usa il ridicolo, il risus latino come unica forma di protesta, la faccenda si fa interessante. Viene da chiedersi, infatti, se non si tratti dell’ennesimo segno di un distacco sempre più profondo tra la realtà sociale e quella giovanile, che sembrano ormai non solo andare in direzioni